ANARCHIA E PROCREAZIONE
Perché i veri anarchici non figliano
Alcune ragioni etiche, economiche, ecologiche e politiche per rifiutarsi di procreare.
Oggi noi anarchici ed anarchiche abbiamo diverse motivazioni per evitare la procreazione. Il nostro figliare eccessivo alimenta le medesime forze che cerchiamo di contrastare e c’impedisce di vivere liberamente come potremmo.
Il capitalismo dipende dalla crescita della popolazione e dalla forza lavoro impiegabile. Chi lavora ha un maggior potere contrattuale, quando cresce la richiesta di lavoratori. Se la richiesta di prodotti diminuisse ed i mercati smettessero di crescere, sarebbe più facile ottenere i cambiamenti economici che desideriamo. Se diminuisse il numero di consumatori, nuovi sistemi economici sostenibili potrebbero sostituire i vecchi metodi del “taglia e brucia”.
Le istituzioni dipendono dal nostro creare famiglie.
Per poter esistere, chiese, scuole e servizi sociali hanno
bisogno di continui rifornimenti di corpi umani. L’industria
plaude alla natalità. Ad ogni nuova vita occidentale, un
veicolo a più posti esce dalla catena di montaggio per unirsi
ad essa, come per celebrarla.
Generalmente, gli anarchici si oppongono alla cultura del
lavoro, della produzione e del consumo. Fligliare incrementa
la partecipazione a queste istituzioni. I lavoratori con figli
dipendono dal proprio lavoro in misura maggiore e sono meno
disponibili a scioperare. Gli anarchici possono assumersi
rischi che i genitori non possono correre.
Per la maggior parte di noi è difficile pensare di
non produrre alcuna discendenza. È una libertà che difendiamo
fieramente, anche se, con l’eccezione del governo cinese,
nessuno sta cercando di portarcela via.
Il sistema non sta certamente provando a convincerci a non
riprodurci.
I governi sono sempre stati natalisti e spesso finanziano la
riproduzione.
Le grandi masse disorganizzate sono più facili da
controllare, rispetto a piccoli gruppi uniti.
Se ciascuno di noi producesse un figlio in meno per le scuole, un soldato in meno per l’esercito, uno schiavo in meno per l’industria, un consumatore in meno e una pedina in meno nella trappola del governo, potremmo contribuire a far crollare il vecchio sistema. E se cadrà, non crollerà addosso a nessuno dei bambini che abbiamo scelto di non creare.
Anarchia significa anche assumersi la
responsabilità delle proprie vite.
Creare una persona dipendente, per la cui crescita “serve un
intero villaggio”, costringe gli altri a condividere la
responsabilità della libera scelta di una coppia. Mettere
al mondo dei bambini, specialmente beneficiando di appositi
finanziamenti e servizi extra è una fuga dalla
responsabilità individuale.
Gli anarchici rifiutano la gerarchia, preferendole interazioni tra eguali. Le relazioni genitori-figli sono gerarchiche, non consensuali. I bambini non decidono di nascere, mentre i genitori decidono di figliare. Creare persone dipendenti, inoltre, crea una figura autoritaria per molti anni. Le coppie che figliano “accidentalmente” non si sono assunte la responsabilità della propria fertilità.
Anarchici ed ecologisti sanno che la biosfera è in
pericolo e che sei miliardi di esseri umani sono davvero
troppi. Assumendosi la responsabilità personale, evitiamo di
figliare per amore sia dell’umanità che della Terra. La
biosfera terrestre trarrebbe immenso beneficio dalla riduzione
di ogni forma di distruzione della Natura praticata dagli
umani.
Le società umane trarrebbero benefici da un miglioramento del
tasso di natalità, dato che la mancanza di cibo, case e
risorse sarebbe decisamente minore. Se ce ne fossero meno, i
bambini già nati potrebbero essere accuditi in modo migliore,
nei prossimi folli anni.
Evitando di procreare, avremmo molto più tempo ed energia per promuovere i cambiamenti sociali che auspichiamo.
Gli anarchici non cercano né la sicurezza né la
stabilità, perché comprendono che questi stati illusori non
sono compatibili con i reali cambiamenti sociali.
I genitori desiderano sia la sicurezza che la stabilità, per
il “bene” dei propri figli.
I “bravi” genitori sono pessimi anarchici.
Quando pensiamo a come migliorare la nostra densità
demografica, molti credono che la orte sia l’unico strumento
possibile. In verità, la morte ha poco o nessuno effetto sulla
popolazione globale. Un milione di morti viene compensato in
meno di una settimana. Alti tassi di mortalità provocano alti
tassi di natalità.
Per molti, abbandonare l’illusione di crescere dei figli
biologici può sembrare un grande sacrificio. Tuttavia, se noi
anarchici siamo disposti a rischiare la nostra posizione
sociale, il nostro lavoro e, spesso, la nostra libertà,
possiamo sicuramente considerare l’idea di rinunciare a
qualcosa che ancora non esiste.
C’è chi dice che dovremmo procreare per mettere al
mondo altri anarchici, ma quanti di noi sono nati da genitori
anarchici?
Le persone non possono essere rese anarchiche: sta a loro
decidere se esserlo. Avremmo probabilmente maggior fortuna nel
convincere i figli altrui. In ogni caso, figliare per creare
anarchici significherebbe aspettare che siano i nostri figli
ad occuparsi, con 15 o 20 anni di ritardo, di ciò che dovremmo
fare noi.
L’anarchia è possibile qui e ora, se la scegliamo.
Scegliere volontariamente di non aggiungere un altro umano
ai miliardi che già esistono è il più grande dono che
possiamo offrire al pianeta e il colpo più duro che possiamo
assestare al Nuovo Ordine Mondiale.
* * *
Fascismo e anarchia: il fattore della nostra densità
Spesso viene ignorato uno dei fattori che maggiormente limitano la nostra libertà: il numero crescente di persone che condividono uno spazio. All’aumentare del numero di persone che vivono insieme, devono aumentare anche le restrizioni delle loro attività, per avere “giustizia” e “ordine”. Il numero di interazioni possibili determina il livello di anarchia possibile, o il livello di fascismo necessario a mantenere l’ordine (*).
Quando viviamo da soli, sono necessarie poche o nessuna regola. Regna una pacifica anarchia. Vivendo in due, bastano pochi semplici accordi. Ma quando più di due persone condividono una cucina e un bagno, alcune regole precise devono essere stabilite e rispettate, volontariamente o meno.
Avviene lo stesso su larga scala. I ritrovamenti archeologici in ogni parte del mondo e la nostra esistenza rivelano che più bassa è la densità demografica in una società, più i suoi membri vengono trattati come eguali. Quando tribù egualitarie diventano dei regni, nasce la gerarchia. Le città diventano imperi, soggiogando sempre più gente ed alimentando la diseguaglianza tra chi sta sopra e chi sotto.
All’aumentare della nostra densità, le regole diventano progressivamente sempre più pervasive e restrittive. Nelle aree più dense, non possiamo neppure attraversare la strada senza aspettare che un segnale luminoso ce ne dia il permesso.
La Cina ha circa le stesse dimensioni degli Stati Uniti, ma una popolazione quattro volte più numerosa. Solo per mantenere un minimo di “ordine”, le società cinesi devono essere quattro volte più repressive.
Un futuro di pace e libertà in una società di eguali sarebbe possibile, se un numero sufficiente di noi accettasse la responsabilità della nostra crescita numerica e cessasse volontariamente di incrementarla.
.”Un figlio può cancellare un intero villaggio”
Anonimo
* * *
(*) Formula per stabilire il numero di interazioni n(-n2) su 2. n = numero di persone. Quando n aumenta aritmeticamente, il numero di interazioni cresce esponenzialmente, così come la necessità del controllo.
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FINE