LIBERI DALLA CIVILTÀ
Spunti
per una critica radicale ai fondamenti della civilizzazione:
Dominio, Cultura, Paura, Economia, Tecnologia
È
possibile vivere in un mondo senza dominio, senza sfruttamento, senza
inquinamento e mercificazione? Per almeno due milioni di anni i
nostri antenati primitivi hanno vissuto così, ed è solo
con la comparsa dell’agricoltura che l’esistenza ha preso
la via di una distruttività sempre più accelerata e
dilagante. Infranta l’originaria unione con la Natura abbiamo
sottomesso le terre (coltivazione), e poi gli animali (allevamento),
e poi le donne (società patriarcale), e poi chiunque altro
(schiavitù, lavoro dipendente, massificazione).
Oggi
siamo diventati gli anonimi ingranaggi della Megamacchina, funzionali
unicamente alla sua espansione in ogni angolo del pianeta. Non
contano più le persone, le relazioni, la vita genuina e
autentica: contano solo i congegni elettronici, l’efficienza
produttiva, la competizione, l’addestramento, la manipolazione.
È la crisi del nostro mondo: un mondo sempre più
artificiale e tossico nel quale uomini e donne repressi negli impulsi
vitali, distanziati dalla capacità di fare da soli e resi
dipendenti dai rimedi della tecno-industria, sopravvivono drogati dai
diversivi senza più alcuna gioia di vivere. Non sorridiamo
più, non ci illuminiamo più, siamo ogni giorno più
tristi, delusi, spaventati, avvelenati, stressati, oberati.
Con
uno stile semplice che appassiona il lettore, il libro di Manicardi
analizza i mali del ostro tempo fin dalla loro genesi.
La
responsabilità della crisi che ci sta divorando non è
in questo o in quell’altro modello economico, tecnologico o
culturale, bensì nell’Economia,
nella Tecnologia,
nella Cultura
in quanto tali.
È
nell’ideologia della Paura
che ci tiene intimoriti a
terra.
È nella mentalità del Dominio
che pregiudica ogni relazione.
Insomma, il problema è la Civiltà.
Attraverso
il peso opprimente delle sue categorie, dei suoi valori, dei suoi
processi pervasivi che invadono la vita di tutti, la civilizzazione
ci addomestica allontanandoci dalle nostre sensibilità e dal
mondo vivente. Prima che sia troppo tardi dobbiamo cambiare
radicalmente il nostro modo di pensare, di sentire, di agire: opporci
al dilagare di quel decorso devitalizzato che ci sta annullando e
rimetterci in contatto diretto con la natura selvatica che vive
dentro e fuori di noi. L’appello di Manicardi è
chiarissimo: per darci ancora una possibilità di andare avanti
dobbiamo cominciare a guardare indietro. Ma non per celebrare il
nostro passato meno prossimo come se fosse un culto. Per ritornare
a noi stessi,
riportando la vita nelle nostre mani e sviluppando quella coscienza
eco-centrica che fu
dei primordi in luogo di quella ego-centrica
che ci sta trascinando alla
deriva.
* * *
L’autore, avvocato, compositore e chitarrista, aspira da sempre a vivere in un mondo libero, radicalmente decentrato, ecologicamente intatto e contrassegnato da relazioni calde, spontanee, non gerarchiche, non consacrate al culto della tecnica. Preoccupato per il soccombere del vivente ai colpi di una civilizzazione che estranea, addomestica, irreggimenta tutti e tutto, continua a liberare la sua voce di protesta contro un mondo in cattività. L’auspicio è quello di veder crescere questa voce in un coro sempre più affiatato e capace di fermare questo progetto.
- Prologo: Che cos’è la civiltà?
PARTE
PRIMA
LA MENTALITÀ DEL DOMINIO (Critica del
dominio)
- 1. Dominio dell’Essere
- 2. Dominio del Sapere
PARTE
SECONDA
IL PRIMATO DELLA CULTURA SIMBOLICA (Critica
della cultura)
- 3. La presunta emancipazione della conoscenza astratta
- 4. Le forme simboliche della cultura
PARTE
TERZA
LA DOTTRINA DELLA PAURA (Critica della paura)
- 5. La paura come fondamento psicologico della civilizzazione
- 6. La civiltà del terrore
- 7. Etica della paura, etica dell’infelicità
PARTE
QUARTA
IL POTERE DELL’ECONOMIA (Critica dell’economia)
- 8. Economia e ragione utilitaria
- 9. Dalla pratica del dono al governo dell’economia
- 10. Ordine mercantile: ordine immondo di un sistema servile
PARTE
QUINTA
L’IMPERATIVO
TECNOLOGICO (Critica della tecnologia)
- 11. L’espropriazione tecnologica
-
12. L’invasione
tecnologica
Epilogo:
decivilizzare il mondo
Ringraziamenti
Bibliografia
essenziale
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